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Le Comete



                                                     Fino alla metà del ventesimo secolo, gli asteroidi,
                                                     osservati dai telescopi, sembravano dei punti di

                                                     luce, per cui venivano scambiati per pianeti lon-
                                                     tani.

                                                     La stragrande maggioranza di essi appartenevano
                                                     alla  cintura  di  asteroidi  compresa  tra  Marte  e

                                                     Giove.

              Le comete, invece, diventavano via via più brillanti mentre si avvicinavano al Sole,
              fino a trasformarsi in oggetti con una chioma diffusa con code che si estendevano

              anche per milioni di chilometri, seguendo traiettorie molto allungate; alcune si muo-
              vevano dentro il sistema dei pianeti, mentre altre (comete di lungo periodo) viaggia-
              vano ben oltre il regno dei pianeti.


              Ci si domandava come mai lasciassero tanta materia per formare la chioma e le code,
              quando passavano vicino al Sole, nonostante avessero una massa trascurabile.

                                                Nel  1950,  l’astronomo  olandese  Jan  Oort  (1900  –

                                                1992) notò come molte comete di lungo periodo viag-
                                                giassero su orbite estremamente allungate che le por-
                                                tavano  fono  a  decine  di  migliaia  di  UA  lontane  dal

                                                Sole, rimanendo comunque legate al sistema solare,
                                                grazie alla gravità generata dal Sole.

                                                Dallo studio dei loro spettri, in seguito si capì che il

                                                loro  nucleo  era  composto  da  una  grossa  massa  di
              ghiaccio combinata con polveri e particelle meteoritiche.

              Questo nucleo solido scaldato dal Sole faceva evaporare i ghiacci, producendo dei
              getti di gas.


              Nel 1977 l’astronomo statunitense Charles Kowal (1940 – 2011) scoprì un oggetto
              che si muoveva molto lentamente attraverso il cielo, ma non era né un pianeta, né
              un asteroide.


              Questo oggetto passava la maggior parte del tempo tra Saturno e Urano ed aveva
              un’orbita simile a quella delle comete.

              Dalla luminosità stimò che la nuova scoperta avesse un diametro di circa 200 km, 10
              volte qualsiasi nucleo cometario ma 10 volte più piccolo di qualsiasi pianeta, non

              rientrando in alcuna classificazione.

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