Page 71 - Storia del Pensiero Matematico e suoi Aneddoti
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La matematica Persiana 59
La matematica orientale e in particolar modo quella Persiana, ebbe un impatto
importante in Europa grazie allo sviluppo di una delle maggiori potenze del mondo
medioevale.
Nel VII secolo, infatti, si estese in tutto il Medio Oriente un nuovo impero, l’impero
islamico, che si estendeva dall’India, in Oriente, fino al Marocco, in Occidente.
Nel cuore di questo impero vi era una vivace cultura intellettuale, che aveva il suo fulcro
a Bagdad, dove fu costruita una grande biblioteca e un centro di studi chiamato “la Casa
della saggezza”.
I suoi insegnamenti si diffusero in tutto l’impero islamico e i suoi argomenti di studio
comprendevano le più svariate discipline, come la matematica e l’astronomia, ma anche
chimica, zoologia etc.
Furono raccolti e tradotti moltissimi testi antichi, conservandoli per i posteri, ed è
proprio grazie a loro che abbiamo potuto scoprire le antiche culture babilonesi ed
egiziane, ma anche quelle greche ed indiane.
Questi matematici, dopo aver studiato accuratamente tutti questi testi riuscirono a dare
enormi contributi alla matematica e ad altre discipline, proprio come sosteneva il
“Corano”, che esaltava l’importanza della conoscenza.
L’apprendimento era una richiesta di Dio e i devoti dovevano calcolare l’ora della
preghiera e la direzione verso cui pregare (la Mecca).
Il direttore della “Casa della saggezza” di Bagdad fu lo
studioso persiano Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi (780 –
850), ritenuto da molti come il “padre della matematica”.
A lui si devono la scoperta del valore dello zero e
l’introduzione, in matematica, del concetto di logaritmo, che
da lui prese il nome. Fu l’autore, tra le altre cose, del trattato
“Kitab al-jabr wa al-muqabala (Il libro dell’algebra)” e della
prima cartina geografica completa e valida che il mondo
conoscesse in quel tempo.
Uno dei contributi più importanti di Al-Khwarizmi è quello che oggi si chiama sistema di
numerazione indo-arabico, tuttora in uso.