Page 153 - Storia del Pensiero Matematico e suoi Aneddoti
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Archimede Pitagorico 141
“Summis ingeniis dux et magister fuit”
(ovvero “Dei più alti ingegni fu guida e maestro”)
Archimede di Siracusa (287 – 212 a.C.) è considerato come uno dei
più grandi inventori e matematici della storia.
Egli considerava Pitagora, nato due secoli prima, come un suo
grande maestro.
LA COCLEA
Il suo nome è associato a
numerose macchine e dispositivi,
come la vite di Archimede 153 (la
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coclea), e a macchine da guerra, come la catapulta , la mano di ferro (o artiglio di
Archimede) e gli
specchi ustori 156 ,
che Archimede
avrebbe preparato
per difendere
Siracusa dall’assedio romano durante la seconda
guerra punica tra Roma e Cartagine (214 a.C.).
Re Gerone fu un Re molto previdente,
diceva sempre: “In pace preparati alla
guerra”, citando una frase che
ripetevano sempre i Romani.
I soldati romani, erano soliti utilizzare
un’arma segreta e collaudata: la
“sambuca”, detta anche “corvo”, una
enorme scala a pioli che univa due navi
153 La “Coclea”, nota anche come “la vite di Archimede”, è un dispositivo elementare usato per sollevare un liquido o un
materiale granulare.
154 Un attrezzo che permetteva di lanciare massi e sfere di piombo molto pesanti sulle truppe e sulle navi nemiche.
155 È una sorta di gru armata con un gancio a forma di mano, attaccato ad una corda, in grado di sollevare parzialmente le
navi nemiche dall'acqua, per poi farla rovesciare.
156 La leggenda narra di una struttura costituita da almeno ventiquattro grandi specchi piani, disposti in una figura esagonale
su un graticcio ruotante su un palo fissato al terreno, che rifletteva i raggi del sole, concentrati dagli specchi, in un unico
punto, riuscendo così a bruciare il legno delle navi romane.