Page 65 - Storia del Pensiero Matematico e suoi Aneddoti
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La matematica Indiana 53
Gli antichi indiani avevano una buona comprensione dei concetti matematici di base e
possedevano un sistema standardizzato di pesi e misure.
Come i Cinesi, anche gli Indiani avevano scoperto il vantaggio dell’utilizzo del sistema
decimale di tipo posizionale, già nel III sec. d.C.
Si pensa che lo abbiano imparato dai commercianti cinesi, ma la verità è avvolta ancora
nel mistero, di sicuro sappiamo che lo hanno migliorato e raffinato creando gli antenati
dei nove numeri che usiamo in tutto il mondo, tanto da poter essere paragonato ad un
linguaggio universale.
Brahmagupta (598 – 668 d.C.), un grande
astronomo indiano, fu il primo a trattare lo 0
come un numero. Prima di lui, lo 0 era stato
usato semplicemente come segnaposto in
diversi sistemi di numerazione per identificare
un intervallo. Nel VII secolo dimostrò alcune
delle proprietà essenziali dello 0, insegnate
ancora oggi nelle scuole di tutto il mondo (1 ± 0
= 1, n x 0 = 0), e scrisse anche delle regole per il
suo impiego, assieme a delle istruzioni per l’uso dei numeri negativi. Le prime tracce
dell’uso dello 0, risalgono al nono secolo, ma si pensa che fosse usato da almeno un paio
di secoli prima.
Trasformarono lo 0 da semplice segnaposto in un numero vero e proprio, rivoluzionando
la matematica.
Testi del 700 a.C. dimostrano che gli antichi indiani conoscevano il teorema di Pitagora,
i numeri irrazionali e dei metodi per calcolarli.
Brahmagupta sapeva anche l’esistenza delle soluzioni negative delle equazioni, e di
conseguenza, che un numero intero positivo avesse una radice quadrata positiva e
negativa.