Page 167 - Storia del Pensiero Matematico e suoi Aneddoti
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La matematica nei primi secoli d.C. (era cristiana) 155
Gli scienziati greci dell’era cristiana avevano garantito la conservazione della
conoscenza, rinchiusa nell’idioma greco, ma disponibile per chiunque desiderasse fare
lo sforzo di tradurla.
Dalla morte di Apollonio, la geometria classica non aveva più trovato nessun sostenitore.
Tuttavia, durante il regno di Diocleziano (284 - 305), visse ad Alessandria uno scienziato
animato dallo spirito che aveva posseduto Euclide, Archimede e Apollonio: Pappo di
Alessandria (III sec. d.C.), che fu sicuramente il maggior cultore della geometria del
periodo tardo ellenistico, e nel 320 compilò una collezione matematica: il “Synagoge”,
in cui si faceva un resoconto della matematica e della meccanica dell’epoca, che
consisteva di otto volumi, di cui, purtroppo, il primo e parti del secondo sono andate
perdute.
L’opera copriva un ampio ventaglio di argomenti, tra i quali la geometria, la matematica
ricreativa, il metodo della duplicazione del cubo, i poligoni e i poliedri.
In geometria vi sono vari teoremi attribuiti proprio a Pappo e che sono noti con il nome
generico di “teorema di Pappo”.
Tra di essi il “Teorema del centroide di Pappo”, la “Catena di
Pappo”, il “Teorema armonico di Pappo”, il “Teorema
dell’esagono di Pappo” ed il più famoso “Teorema di Pappo –
Pascal”, nel quale si afferma che, dati tre punti A, B e C su di una
retta, aventi i corrispettivi punti A’, B’ e C’ su di un’altra retta che
interseca la prima in un punto O, allora: se C’B è parallelo a B’C, e
C’A è parallelo ad A’C, allora anche BA’ sarà parallelo ad AB’.
Proclo (410 – 485) scrisse dei volumi
contenenti un misto di storia e filosofia della
matematica con analisi di problemi
matematici, e fu anche autore degli “Elementi
delle ipotesi astronomiche”, che è
un’introduzione alle opere di Ipparco e di
Tolomeo, con interessanti dettagli matematici.
Il profondo rispetto per gli “antichi” portò a preservare la conoscenza del passato, e
dovettero trascorrere molti secoli prima che nuovi scienziati potessero portare qualche
grande contributo alla scienza per far continuare il progresso scientifico.