Page 425 - Informatica dalla A a Z
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Per rappresentare i flow-chart si utilizzano delle figure convenzionali: il rettangolo
, il rombo , il rettangolo con i bordi arrotondati
ed un trapezio .
Nota: Solo il rombo prevede due frecce in uscita e sempre una in entrata.
Ad ognuno di queste figure è associata un’operazione base:
Quando non è immediato trovare subito la soluzione del problema, si usa una tecnica che
semplifica detta “per raffinamenti successivi”.
Con questa tecnica, il problema viene suddiviso in sotto problemi. Risolvendo i sotto pro-
blemi si giunge alla soluzione del problema di partenza (Tecnica Top-down).
In questa fase, spesso può capitare di dover effettuare dei cicli. Possiamo avere 3 tipi di
cicli differenti (While, Repeat e For) che possono tranquillamente essere trasformati l’uno
nell’altro.
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Un sistema elettronico distingue solo due diversi stati fisici: acceso o spento (1 o 0). Per far
comprendere tutti i caratteri ad un sistema con solo due stati, si deve ricorrere ad un pro-
cesso di “codifica”, dove ad ogni carattere viene associata una sequenza di segnali, di 0 e
1.
È stato stabilito a livello internazionale che per poter rappresentare tutti i caratteri, i sim-
boli, la punteggiatura, etc. si debba usare una codifica ad 8 bit, quindi ogni carattere viene
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codificato con una stringa di 8 bit, che ci fornisce 2 = 256 diverse combinazioni.
In questo modo si è creata una corrispondenza diretta tra byte e caratteri, dove ogni ca-
rattere ha la propria sequenza di byte.
La codifica più diffusa è la “codifica ASCII” estesa (American Standard Code for Information
Interchange), che al contrario di quella standard, che usa 7 bit per codificare i caratteri, li
usa tutti e 8.
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Un’altra codifica molto diffusa è l’UNICODE a 16 bit, che consente di avere 2 combinazioni
diverse (65536) caratteri, permettendo di rappresentare caratteri per tutti gli alfabeti.
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