Page 159 - Informatica dalla A a Z
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IP è un protocollo universale che consente a due computer di comunicare attraverso qua-
           lunque rete in qualunque momento. Come UDP non stabilisce una connessione con il com-
           puter remoto. Rappresenta il miglior servizio possibile in quanto fa tutto il possibile per

           assicurare il corretto funzionamento, anche non garantendone l’affidabilità. Determina il
           formato delle intestazioni dei pacchetti, incluso l’indirizzo IP dei sistemi sorgente e desti-
           nazione.


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           Gli indirizzi IP sono gli identificatori utilizzati per distinguere i dispositivi che sono connessi
           ad una rete. Ogni dispositivo deve avere un indirizzo IP differente, che consiste in 32 bit

           divisi in 4 ottetti separati da punti. Parte dell’indirizzo IP identifica la rete e il resto dell’in-
           dirizzo IP identifica il singolo computer all’interno della rete.

           Esistono sia indirizzi IP privati che pubblici. Gli indirizzi IP privati sono usati da reti private

           che non hanno connessioni con le reti esterne. Gli indirizzi IP all’interno di una rete privata
           non devono essere duplicati, mentre computer presenti su due reti private diverse, ma non
           connesse tra loro, possono avere IP duplicati.


           Gli indirizzi IP sono suddivisi in classi in base alla porzione dell’indirizzo che viene utilizzata
           per identificare la rete e a quella utilizzata per identificare il singolo computer.

           Le classi A e B sono poche, circa 17.000, ma detengono il 75% dello spazio di indirizzamento

           possibile di IPv4, Nelle classi A il primo bit è sempre zero, mentre nella Classe B, i primi due
           bit del primo ottetto è sempre 10. Nella classe C i primi tre bit del primo ottetto è sempre
           110, mentre nella classe D è 1110.

           Nonostante si sia provveduto a creare alcune tecniche per migliorare l’efficienza di IPv4,

           come le “Subnet-mask” e il “CIDR” (Classless InterDomain Routing), il futuro di internet è
           rappresentato da un nuovo protocollo IP; si tratta di una versione più estesa e scalabile di
           IP, detta IP versione 6 (IPv6), che usa 128 bit anziché i 32 di IPv4 e mantiene comunque la

           compatibilità con la versione 4.

           Nota: gli indirizzi del tipo 127.x.x.x sono riservati per i servizi di loopback o localhost.


           È necessario un meccanismo per distinguere tra la parte dell’indirizzo usata per identificare
           la rete e la parte usata per identificare il singolo dispositivo. Per questo viene usata una
           maschera di bit.


           Nella maschera la parte costituita da bit ‘1’ rappresenta la parte contenente l’identificativo
           della rete e quella costituita da ‘0’ la parte che identifica il singolo dispositivo.

           Quindi per identificare un dispositivo oltre all’indirizzo IP è necessario specificare una ma-
           schera di rete (network mask).


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