Page 773 - Capire la Fisica
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Proprio nel 900 Max Planck (1858 – 1947) ipotizzò che la radiazione elettromagnetica,
che tutti fino a quel momento avevano trattato come un’onda, potesse avere anche
un comportamento da particella; ipotesi poi confermata più avanti da Albert Einstein
(1879 – 1955) nel 1905 e da Arthur Compton (1892 – 1962)
nel 1923 con i rispettivi esperimenti dell’effetto fotoelet-
trico e dell’effetto Compton.
Si scopre così che le interazioni fondamentali sono mediate
dallo scambio di particelle, e che, nel caso dell’interazione
elettromagnetica, il messaggero è il “fotone”.
Questi modelli atomici, nonostante spiegassero bene il fun-
Max Plank
zionamento dell’atomo di idrogeno, però facevano acqua
quando cercavano di spiegare il funzionamento degli atomi più complessi.
Fu il fisico inglese James Chadwick (1891 - 1974) nel 1932 a risol-
vere la questione, grazie alla scoperta dei neutroni, effettuata con
un nuovo esperimento, molto simile a quello di Rutherford.
Quindi all’inizio degli anni Trenta, i fisici conoscevano la composi-
zione dei vari atomi, ma ignoravano ancora quale forza tenesse gli
elettroni attaccati ai nuclei atomici.
Le cose stavano per complicarsi nuovamente. James Chadwick
Nel 1924 il fisico teorico inglese Paul Dirac (1902 – 1984) aveva
tentato di riconciliare la teoria della meccanica quantistica,
quella che descrive le particelle come onde di probabilità, con la
teoria della relatività di Einstein.
Dirac, mescolando le equazioni della meccanica quantistica con i
triangoli rettangoli di Einstein, aveva ottenuto un’equazione ele-
gantissima, ma che sembrava avere un difetto insormontabile:
per ogni particella forniva due soluzioni: una positiva ed una ana- Paul Dirac
loga, negativa.
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